Brain Computer Interface: implicazioni del brain reading in ambito giuridico

Le sfide giuridiche dell'utilizzo del Brain Reading

Autori

  • Alessia Del Pizzo Università degli Studi Niccolò Cusano

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-1927/17108

Parole chiave:

neuroetica, brain reading, data protection, riservatezza, neurotecnologia, BCI

Abstract

L'articolo ha l'obiettivo di indagare le implicazioni e applicazioni che le interfacce neurali (Brain Computer Interface, BCI) e, in particolare, le operazioni di brain reading possono avere in ambito giuridico. Queste neurotecnologie abbinate all'intelligenza artificiale sono oggetto di numerosi studi sperimentali che ne prevedono l'utilizzo fuori dal setting clinico, teoricamente protetto da regole deontologiche, con finalità di esplorazione delle con­nessioni esistenti tra attività cerebrale, coscienza e identità. L'accesso al cervello apre la strada alla mente, ponendo interessanti quesiti in ambito giuridico in ragione del possibile coinvolgimento di costrutti fondamentali quali libero arbitrio, integrità psichica e riservatezza.

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Pubblicato

2023-06-05

Come citare

Del Pizzo, A. (2022) «Brain Computer Interface: implicazioni del brain reading in ambito giuridico: Le sfide giuridiche dell’utilizzo del Brain Reading», i-lex. Bologna, Italy, 15(2), pagg. 1–15. doi: 10.6092/issn.1825-1927/17108.

Fascicolo

Sezione

Articoli