Wittgenstein e il neuro-simbolismo
Come ChatGPT e il Tractatus risolvono un antico rompicapo logico
DOI:
https://doi.org/10.6092/issn.1825-1927/21574Parole chiave:
Intelligenza Artificiale, Wittgenstein, Tractatus Logico-Philosophicus, IA Neuro-Simbolica, Rappresentazione dei DatiAbstract
I recenti dibattiti sull'intelligenza artificiale (IA) hanno sollevato non solo questioni tecniche, ma anche profonde questioni filosofiche, poiché questa tecnologia emergente continua a trasformare la società. Se da un lato riduce il tempo necessario per svolgere compiti che vanno dal semplice al complesso, dall'altro sollecita importanti indagini etiche, ontologiche ed epistemologiche. Filosofi e ricercatori stanno lavorando attivamente per chiarire aspetti chiave, come le implicazioni etiche, morali e legali dell'IA, esplorando al contempo la relazione implicita tra esseri umani e tecnologia. Questo articolo si propone di approfondire questioni fondamentali come la rappresentazione dei dati e di dimostrare come le idee filosofiche di Wittgenstein, in particolare quelle contenute nel Tractatus Logico-Philosophicus, possano contribuire al dibattito contemporaneo sull'IA. Concentrandoci sull'IA neuro-simbolica, ne esploriamo gli aspetti tecnici e teorici, confrontando modelli connessionisti e modelli di rappresentazione dei dati come le Architetture Simboliche Vettoriali (VSA). L'articolo sottolinea l'importanza del dialogo interdisciplinare tra filosofia e tecnologia, offrendo una prospettiva unica sul rapporto tra le funzioni umane e la loro imitazione tecnologica. Discute inoltre le teorie di Wittgenstein sulle proposizioni, lo spazio logico e la compatibilità delle proposizioni, tracciando un parallelo con l'uso da parte dell'IA di vettori multidimensionali nell'inferenza logica. L'opera sostiene infine la rilevanza delle idee di Wittgenstein per il progresso dell'IA, fornendo spunti filosofici sia ai ricercatori che ai filosofi impegnati in questo settore tecnologico.
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