Data scraping e diritto penale: il possibile contributo nel preservare il valore dell’analisi dei dati nell’età moderna

Autori

DOI:

https://doi.org/10.6092/issn.1825-1927/18876

Parole chiave:

data analytics, web scraping, reati contro il diritto d'autore, diritti di proprietà sui dati, accesso non autorizzato

Abstract

Le indagini penali si basano sempre più sull’analisi dei dati, compreso il web scraping, che potrebbe violare i diritti alla privacy. Le potenziali implicazioni penali dello scraping dei dati possono intersecarsi con controversie civili relative a violazioni delle leggi sul copyright, violazioni dei termini degli accordi di servizio e violazioni dei protocolli di sicurezza. La sfida per il diritto penale sta nel consentire lo scraping dei dati e allo stesso tempo prevenire gli abusi che derivano dal compromesso inaccettabile o dal sacrificio illegittimo di altri interessi derivanti da queste tecnologie. Nello specifico, questa analisi esaminerà il modo in cui il diritto penale affronta la suddetta sfida, contemplando il data scraping sia come strumento di indagine penale sia come fenomeno soggetto a criminalizzazione selettiva secondo il principio di extrema ratio.

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Pubblicato

2024-01-12

Come citare

Vadalà, R. M. (2023) «Data scraping e diritto penale: il possibile contributo nel preservare il valore dell’analisi dei dati nell’età moderna», i-lex. Bologna, Italy, 16(2), pagg. 64–74. doi: 10.6092/issn.1825-1927/18876.

Fascicolo

Sezione

Articoli